Viaggio intorno al cuore

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Guida | 2015

Ipertensione: a partire da quali valori?
Si parla di ipertensione, se in diverse misurazioni e in giorni differenti si registrano valori di 140 a 90 mmHg o superiori, prendendo a riferimento i valori pressori misurati (al braccio) durante la visita medica. Nelle misurazioni a casa valgono, invece, i valori limite di 135 a 85 mmHg. Il motivo di questa discrepanza sta nell’aumento di pressione (cosiddetta "ipertensione o sindrome da camice bianco") che si manifesta in molti pazienti a causa dell’agitazione provata in presenza del medico, cosa che non accade nel proprio ambiente domestico.
Qualora sia elevato solo il valore pressorio superiore (sistolico), ci si trova di fronte a un’ipertonia sistolica isolata, che è piuttosto diffusa nella fascia d’età oltre i 65 anni. L’ipertensione sistolica è dovuta a un’arteriosclerosi dell’aorta o dei grossi vasi dell’anziano, che porta a una minor elasticità dei vasi sanguigni e contestuale indurimento delle loro pareti.
Per formulare la diagnosi di " ipertensione", non occorre che ambedue i valori limite siano superati. L’ipertensione arteriosa sussiste, infatti, anche se viene raggiunto uno solo dei due valori limite (140 o 90 mmHg). Il mancato trattamento dell’ipertensione sistolica isolata può essere altrettanto pericoloso che l’ipertensione riferita a entrambi i valori limite.
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