Ipertensione arteriosa e meno farmaci? È possibile? Sì, perché in molti casi i valori si possono abbassare anche in modo naturale. Anzi, con un poco d’impegno i successi possono essere tali da non richiedere più l’assunzione degli antipertensivi. È importante, tuttavia, non interrompere mai la terapia farmacologica in atto o cambiarne il dosaggio di propria iniziativa senza averne prima parlato con il proprio medico.
Nonostante la pressione alta sia fra i fattori di rischio più temibili per ictus, infarto miocardico e tante altre malattie cardiovascolari, i farmaci antipertensivi non vengono spesso assunti regolarmente. La ragione sta non di rado negli effetti collaterali manifestatisi effettivamente in corso di terapia o in parte anche solo semplicemente temuti dai pazienti. Chi è veramente motivato può però contribuire molte volte in prima persona a diminuire il ricorso ai farmaci ipertensivi, ridurne gli effetti collaterali e, a volte, evitarne addirittura del tutto l’assunzione. Ecco come in poche mosse (vedi anche l'approfondimento "Stress - Tecniche della strategia antistress"):
abbassare la pressione con l’attività fisica: con un allenamento sportivo ben concepito è possibile ridurre l’ipertensione arteriosa di 5–10 mmHg, con effetti spesso molto variabili a seconda della predisposizione individuale. La scelta dell’attività sportiva e il carico d’allenamento giocano sicuramente un ruolo importante in questo contesto.
erbe aromatiche al posto del sale: in molte persone l’apporto elevato di sale da cucina provoca un aumento dei valori pressori. La rinuncia a pietanze molto ricche di sale e la conseguente riduzione dell’assunzione giornaliera di sale da cucina al di sotto dei 6 g consentono spesso di ridurre notevolmente la pressione arteriosa. A titolo d’esempio: in una dieta inconsapevolmente ricca di sale si arriva di frequente a un’assunzione di 10–15 g, se non addirittura di 30 g al giorno! L’opinione diffusa, inoltre, che una dieta povera di sale sia monotona e insignificante viene regolarmente smentita dalle ricche proposte della dieta mediterranea. Basta spesso una manciata d’erbette fresche dell’orto e spezie selezionate a conferire ai piatti un sapore di gran lunga migliore di quello ottenuto con un uso sconsiderato del sale.
consumo responsabile di alcol: a partire da una certa quantità l’alcol può aumentare la pressione sanguigna. La quantità limite giornaliera consigliata per gli uomini è pari a 20 g, il che può corrispondere p. es., a seconda del contenuto alcolico delle bevande, a un quarto di vino al giorno. Il limite fissato per le donne è invece di 10 g giornalieri, non solo in funzione del loro peso corporeo inferiore, ma anche perché smaltiscono l’alcol più lentamente degli uomini.
il sovrappeso può incidere sulla pressione: la normalizzazione del peso corporeo costituisce in molti casi uno dei modi più efficaci per abbassare la pressione, anche se perdere i chili di troppo è per molti un impresa non facile. Gli sforzi fatti vengono però ampiamente ripagati: praticare nuove attività sportive - forse anche in compagnia di amici - o gustare i piatti fantasiosi di un’alimentazione sana trasformano ben presto il dimagrimento in un’esperienza ricca di stimoli, migliorando anche la qualità di vita.
migliore gestione dello stress: determinate tipologie di stress possono far salire alle stelle la pressione arteriosa ed esporre così a un maggior rischio cardiovascolare.