L’infarto miocardico viene vissuto come un colpo del destino, in realtà la sua causa è una malattia cardiaca coronarica. Essa è una delle forme in cui si manifesta l’arteriosclerosi che può colpire tutti i vasi sanguigni, non quindi esclusivamente i vasi coronarici, ma tutte le arterie di cervello, reni, occhi e le grandi arterie dell’addome e delle gambe. La malattia cardiaca coronarica è la forma più frequente dell’arteriosclerosi, che si sviluppa per decenni in un processo strisciante prima di manifestarsi con dolori al petto o affanno a seguito di uno sforzo fisico o sovraccarico mentale.
Età, ereditarietà, influssi ambientali come inquinamento atmosferico e acustico rivestono un certo ruolo, ma la causa principale dell’infarto miocardico rimane lo stile di vita!
Studi scientifici hanno già dimostrato anni fa che l’80-90 % delle malattie cardiovascolari è da attribuire a uno stile di vita sbagliato. Lo studio INTERHEART, condotto nel 2004 su ca. 30.000 pazienti di 25 paesi, riscontrò che il 90 % di tutti gli infarti di entrambi i sessi è da ricondursi a uno stile di vita malsano. Un dato poi confermato sul campo: le cardiopatie aumentano rapidamente anche nei paesi in via di sviluppo, non appena questi hanno adottato lo stile di vita del mondo occidentale.
Alimentazione, sedentarietà, stress e - in modo particolare - il fumo sono i più grandi attentatori della salute del nostro cuore. La buona notizia è però che, a differenza dell’età e dei geni, questi fattori di rischio sono modificabili. La salute è quindi nelle nostre mani!
Regola n. 1: smettere di fumare
Ci sono tanti buoni motivi per smettere di fumare. Basta già il fatto che una persona su due muore per le conseguenze del suo vizio. Danni alla salute provengono sia dal fumo attivo che da quello passivo. Una volta presa la decisione di smettere, è comunque possibile farsi aiutare, ricorrendo a programmi di disassuefazione dal fumo, informazioni per pazienti, cerotti o gomme da masticare alla nicotina.
Regola n. 2: l’obesità è s-gradevole
Alle persone obese viene spesso attribuito un carattere gradevole, amabile e compiacente, ma la verità è che il sovrappeso appesantisce oltre al corpo fisico lo svolgimento di qualsiasi attività. E, soprattutto: il sovrappeso produce inevitabilmente malattia: aumenta il rischio di diabete, la pressione arteriosa e l’acido urico, il colesterolo cattivo LDL e i trigliceridi, abbassando, invece, il colesterolo buono HDL.
L’Indice di Massa Corporea IMC (in inglese BMI ) ci rivela il peso corporeo sano.
Regola n. 3: il segreto della cucina mediterranea
Già negli anni cinquanta il programma di ricerca "Seven Countries Study"– e più tardi ampi studi in Francia e Stati Uniti – dimostrarono gli effetti positivi della dieta mediterranea tradizionale sulla salute del cuore a differenza delle abitudini alimentari dell’Europa settentrionale, dove si consuma poca frutta e verdura e relativamente tante pietanze ricche di grassi. Caratteristiche fondamentali della dieta mediterranea sono:
molta verdura - per lo più cotta al dente -, insalata e frutta;
una parte consistente di carboidrati complessi come pane, pasta, riso, patate,
legumi;
olio d’oliva e di colza al posto del burro, panna e altri grassi animali;
latticini magri;
poca carne, molto pesce (in particolare sgombro, aringa, salmone, trota ecc.);
al posto del sale, spezie ed erbe aromatiche come prezzemolo, basilico, timo,
rosmarino ecc.
I piatti della dieta mediterranea sono facili da preparare e conservano così il loro grado di freschezza e contenuto vitaminico. Essi contengono grassi pregiati, come i grassi monoinsaturi dell’olio d’oliva o dell’olio di colza che abbassano il pericoloso colesterolo cattivo LDL, e i grassi polinsaturi (p. es. gli acidi grassi omega-3 dei pesci grassi) che hanno un effetto antinfiammatorio.
Regola n. 4: mettere in moto il cuore
L’attività motoria migliora la condizione fisica, la fluidità del sangue, abbassa la pressione arteriosa, i livelli dei grassi nel sangue e gli ormoni dello stress e protegge il cuore dalle aritmie.
Lo sforzo fisico moderato - tale da permettere ancora di conversare o cantare la propria canzone preferita - ottiene l’effetto allenante ideale, senza sovraccaricare il cuore.
Non è mai troppo tardi per movimentare la propria vita: chi non è stato particolarmente attivo finora, dovrebbe arrivare a 30 minuti a seduta di camminata veloce per 4−5 volte a settimana. Sono consigliati sport di resistenza come escursionismo, ciclismo, corsa, nuoto, nordic walking, sci di fondo, ballo e, comunque, tutte quelle attività sportive che danno gioia e divertimento. Il cicloergometro o il tappeto rotante sono una buona alternativa in caso di brutto tempo.
Regola n. 5: bilanciamento fra tensione e rilassamento
Scrollarsi dalle spalle lo stress non è facile, anche se, in certa misura, è parte necessaria della nostra vita. La tensione diventa pericolosa solo quando si trasforma in uno stato permanente, di fronte al quale ci si sente impotenti. Più spesso di quanto si creda, si può tuttavia disinnescare la situazione stressante. Magari è possibile cambiare lavoro, reimpostare le coordinate della vita privata, ricorrere ad aiuto specialistico in presenza di conflitti familiari. Se, poi, la causa scatenante dello stress è immutabile, si può imparare a gestirlo.
Strumenti validi di gestione dello stress sono, oltre agli sport di resistenza, le tecniche di rilassamento come il Rilassamento Muscolare Progressivo di Jacobson, il Qi Gong, il Tai Chi, lo Yoga o simili tecniche asiatiche di meditazione. È possibile raggiungere lo stato di rilassamento anche dedicandosi ad attività gratificanti che permettono di dimenticare lo stress, p. es.: suonare uno strumento, dipingere, cantare, ballare, incontrarsi con gli amici, andare al cinema o a teatro, visitare una città nel weekend ecc.
Regola n. 6: qualità di vita permanente
" Ora mi sento bene. Perché dovrei cambiare le mie abitudini di vita?" Questa è la domanda che pongono molte persone, anche se conoscono i rischi di malattia. In realtà fanno fatica a trarne le debite conseguenze. Chi pensa così, perde l’occasione di proteggersi da infarto, insufficienza cardiaca, ictus e i loro esiti fatali. Allora sì che prende forma lo spettro di anni di vita segnati da spossatezza, stanchezza, affanno e dolori, costretti a sopportare una qualità di vita limitata.
Alla fine non sono gli anni della nostra vita che contano, ma la vita nei nostri anni!
È veramente sensazionale il fatto che, in base alle conoscenze attuali, con uno stile di vita sano nella maggior parte dei casi è possibile evitare la malattia cardiaca coronarica, alla base dell’infarto miocardico. Senza dimenticare che uno stile di vita sano con dieta mediterranea, attività fisica e relax può arricchire di stimoli e nuova gioia di vivere ogni capitolo della nostra vita.