Le malattie da cui dovremmo proteggere i nostri figli


L’infezione da Hib (Haemophilus influenzae tipo b)

Si tratta di una malattia causata dal batterio omonimo, trasmesso per via aerea attraverso goccioline di saliva.
Sintomi e decorso della malattia:
l’infezione entro poche ore può portare alla meningite e all’epiglottite (infiammazione dell’epiglottide), non di rado con esito mortale. L’Hib può causare anche polmonite, sepsi, otite media, infiammazioni delle articolazioni e della cute. Prima dell’introduzione della vaccinazione negli anni novanta, l’HiB era il più frequente agente patogeno della meningite batterica e della epiglottite nei lattanti e nei bambini.
Diffusione della malattia:
i più colpiti sono i bambini tra i 6 mesi e i 2 anni d’età, dal quinto anno di vita in poi l’infezione si manifesta invece raramente. Con l’aumento della copertura vaccinale negli ultimi anni il numero di casi da HiB nei bambini si è ridotto drasticamente: dal 2007 al 2011 in Alto Adige non è stato segnalato nessun caso tra i bambini, a differenza dei 7 casi verificatisi fra gli adulti.
Terapia:
si tratta con antibiotici. Spesso il decorso della malattia è grave e può portare alla morte.
Vaccinazione:
il vaccino, assai efficace e ben tollerato, fa parte della vaccinazione esavalente per l’immunizzazione di base, ma può anche essere integrato ad altri vaccini combinati o somministrato come vaccino singolo, per via intramuscolare.

Le malattie da cui dovremmo proteggere i nostri figli


Il morbillo

Causata dal virus omonimo, trasmesso attraverso l’aria tramite contagio da goccioline di saliva, questa malattia può causare gravi danni alle vie respiratorie e al sistema nervoso centrale.
Sintomi e decorso della malattia:
i sintomi più diffusi sono febbre, tosse, raffreddore, diarrea, congiuntivite, eruzioni cutanee con ampie macchie rosse diffuse e disseminate su tutto il corpo.
In un caso su centomila inoltre, dopo che il bambino o la bambina ha superato il morbillo apparentemente senza conseguenze, si sviluppa diversi anni dopo l’infezione la cosiddetta PESS (pan-encefalite-subacuta-sclerosante), un’encefalite che potrebbe portare ad un’invalidità permanente o addirittura alla morte del bambino o della bambina.
Complicanze della malattia sono:
l’otite (10% dei casi), la polmonite o broncopolmonite (5-7% dei casi), nonché l’encefalite acuta che è la complicanza più grave (1 caso su 1.000 casi di morbillo).
Diffusione della malattia:
a livello mondiale ogni anno si ammalano di morbillo ca. 20 milioni di persone. La maggior parte dei casi si riscontra soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Nell’anno 2010 le morti causate da questa malattia sono state 139.300 (dati OMS). Anche in Italia si continuano a registrare epidemie diffuse, con migliaia di casi segnalati, l’ultima della quale colpì l’Italia meridionale nel 2002, con più di 40.000 bambini contagiati, più di 1.000 ricoveri ospedalieri, 23 casi di encefalite e 4 decessi. Nel 2017 in Italia c’è stato un aumento dei casi di morbillo con un totale di 4.885 persone contagiate e 4 morti fino a metà dicembre. L’88% delle persone colpite non era stata vaccinata.
Terapia:
non esiste una terapia mirata per il morbillo.
Vaccinazione:
il vaccino somministrato può essere trivalente, vale a dire morbillo, parotite e rosolia (MPR), o somministrato come combinazione tetravalente di morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPRV). Per garantire una copertura ottimale è raccomandata una seconda dose. In questo caso deve essere rispettato un intervallo minimo di un mese. È garantita una protezione di lunga durata contro questa malattia. Da cinque a dodici giorni dopo la vaccinazione possono manifestarsi, in via passeggera, febbre e leggere eruzioni cutanee, dette anche “morbillo da vaccinazione”.