Commento
Care lettrici e cari lettori
Nicole Dominique Steiner
I progressi della ricerca sul cancro negli ultimi anni sono davvero incredibili! Ce li siamo fatti spiegare dal Dr. Bernd Gänsbacher, membro della Commissione CAT dell’Agenzia del Farmaco Europea, EMA. Grazie alle nuove terapie geniche e molecolari, pazienti che solo dieci anni fa avevano poche speranze oggi possono essere guariti o arrivare a convivere con il cancro, quasi fosse una malattia cronica come l'ipertensione o il diabete. Il tutto sempre con una buona qualità di vita. Quello che ad alcuni sembra addirittura un miracolo è dovuto al fatto che è enormemente aumentata la nostra conoscenza dei processi di base. Oggi la natura delle varie cellule è oggetto di studi sempre più approfonditi e i nuovi farmaci, cosiddetti intelligenti, agiscono solo sulle cellule malate e non più come le vecchie chemioterapie su ogni genere di cellula a moltiplicazione veloce. Tuttavia, questa nuova tecnologia genica, queste nuove terapie, che vengono adattate individualmente ad ogni paziente, hanno costi che mettono in crisi il sistema sanitario pubblico. D’altro canto, sarebbe eticamente inaccettabile una divisione dei pazienti su base economica e sociale, con malati che possono permettersi certe terapie e altri costretti a soccombere. Mai! Perché questo rimanga così, ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo affinché il sistema sanitario pubblico resti accessibile. E possiamo farlo assumendoci la responsabilità per noi stessi e per la nostra salute. Quanto sia importante uno stile di vita sano e responsabile, lo abbiamo scritto più volte nella Chance. Esercizio fisico, controllo del peso, protezione solare, non fumare, le visite preventive ecc. Tutto questo può prevenire il cancro. Tutto ciò contribuisce a contenere i costi della sanità pubblica salvaguardando il principio di accessibilità. Ma non basta. Dobbiamo essere responsabili anche nell’utilizzo delle risorse. In altre parole, non dobbiamo farci prescrivere medicinali o esami inutili. Dobbiamo tenere informato il nostro medico di famiglia di tutti gli esami e tutte le visite che eseguiamo. Dobbiamo fare la dichiarazione anticipata di trattamento…
E un'altra cosa ancora: autorizzare la disponibilità dei dati relativi alla salute. Dati che dovrebbero essere disponibili ad ogni cittadino, ai medici curanti e ai servizi autorizzati. Senza questa autorizzazione, un medico di fronte ad un caso di emergenza non può cercare rapidamente il gruppo sanguigno del paziente, le sue possibili allergie o altri dati importanti per decidere la terapia. Senza consenso questi dati sono coperti dalla privacy. Sono dati sensibili che possono salvare vite umane o almeno aiutare a risparmiare costi e tempo per esami che non sarebbero necessari.
Per facilitare tutto ciò, la Provincia Autonoma di Bolzano mette da subito a disposizione un nuovo sistema: il fascicolo sanitario elettronico. Tramite il FSE è possibile avere sempre accesso ai dati rilevanti per la salute nel momento in cui davvero servono. Presso il medico di famiglia o dal pediatra, in laboratorio, in farmacia, in ospedale o presso uno specialista. Si tratta di uno strumento importante, soprattutto per i pazienti cronici, per avere sempre a portata di mano tutte le informazioni rilevanti. La chiave di questo fascicolo sanitario elettronico è la partecipazione dei cittadini. Ognuno di noi è chiamato a dare il proprio consenso all'inserimento di dati digitali tramite SPID (=identità digitale) o tramite la carta di cittadinanza elettronica, sia sul computer o presso uno sportello cittadino appositamente dedicato. Consenso che può essere ritirato dal cittadino completamente o parzialmente in qualsiasi momento. Esami di laboratorio, radiografie, prescrizioni mediche, lettere di dimissione... Nel FSE è documentata la nostra storia (da paziente), con il nostro nome in chiaro per coloro che hanno bisogno di queste conoscenze per poterci curare meglio. In modo anonimo invece per la ricerca e per chi pianifica e gestisce le risorse. Se voglio il miglior trattamento possibile per me e se voglio che rimanga accessibile, devo essere pronto ad occuparmi attivamente e responsabilmente della mia privacy. Devo essere un paziente responsabile e maturo.
E un'altra cosa ancora: autorizzare la disponibilità dei dati relativi alla salute. Dati che dovrebbero essere disponibili ad ogni cittadino, ai medici curanti e ai servizi autorizzati. Senza questa autorizzazione, un medico di fronte ad un caso di emergenza non può cercare rapidamente il gruppo sanguigno del paziente, le sue possibili allergie o altri dati importanti per decidere la terapia. Senza consenso questi dati sono coperti dalla privacy. Sono dati sensibili che possono salvare vite umane o almeno aiutare a risparmiare costi e tempo per esami che non sarebbero necessari.
Per facilitare tutto ciò, la Provincia Autonoma di Bolzano mette da subito a disposizione un nuovo sistema: il fascicolo sanitario elettronico. Tramite il FSE è possibile avere sempre accesso ai dati rilevanti per la salute nel momento in cui davvero servono. Presso il medico di famiglia o dal pediatra, in laboratorio, in farmacia, in ospedale o presso uno specialista. Si tratta di uno strumento importante, soprattutto per i pazienti cronici, per avere sempre a portata di mano tutte le informazioni rilevanti. La chiave di questo fascicolo sanitario elettronico è la partecipazione dei cittadini. Ognuno di noi è chiamato a dare il proprio consenso all'inserimento di dati digitali tramite SPID (=identità digitale) o tramite la carta di cittadinanza elettronica, sia sul computer o presso uno sportello cittadino appositamente dedicato. Consenso che può essere ritirato dal cittadino completamente o parzialmente in qualsiasi momento. Esami di laboratorio, radiografie, prescrizioni mediche, lettere di dimissione... Nel FSE è documentata la nostra storia (da paziente), con il nostro nome in chiaro per coloro che hanno bisogno di queste conoscenze per poterci curare meglio. In modo anonimo invece per la ricerca e per chi pianifica e gestisce le risorse. Se voglio il miglior trattamento possibile per me e se voglio che rimanga accessibile, devo essere pronto ad occuparmi attivamente e responsabilmente della mia privacy. Devo essere un paziente responsabile e maturo.
Vostra
Nicole Dominique Steiner