Parliamone
L'Alto Adige non è un'isola sicura nella pandemia di Covid-19
Ida Schacher, Presidente
Care lettrici, cari lettori,
no, non me lo sarei aspettata. E credo di non essere l'unica. Un altro lockdown e una seconda ondata di Coronavirus che supera di gran lunga la prima. La seconda volta ho avuto più difficoltà a tenere alto il morale e a non perdere la speranza rispetto alla scorsa primavera. L'Alto Adige non è un'isola sicura nella pandemia di Covid-19. Al contrario, non solo abbiamo toccato la zona rossa, ma addirittura ultra-rossa. Eppure voglio darvi coraggio e fiducia. Ce la faremo anche questa volta. Sicuramente. Anche se ognuno di noi si è trovato e si troverà ancora ad affrontare una dura prova, come il Natale senza poter stare insieme ai propri cari. Certo ad ognuno di noi è richiesta tanta disciplina. Mantenere le distanze, indossare una mascherina che copre bocca e naso e lavare e disinfettare costantemente le mani. I nostri medici e tutto il personale ospedaliero sono in servizio giorno dopo giorno e notte dopo notte. E rischiano la salute e anche la vita nell'adempimento dei loro doveri quotidiani, ma non si lasciano scoraggiare e fanno del loro meglio. Ognuno al proprio posto. Non solo per i pazienti Covid. Anche per garantire comunque il normale svolgimento del servizio sanitario, per garantire almeno quelle terapie e quegli esami che non possono essere rinviati. E per questo non potremo mai ringraziarli abbastanza. È vero, le attività della nostra associazione sono ridotte al lumicino. I corsi e gli eventi che abbiamo annunciato in estate, pieni di speranza e di ottimismo, hanno dovuto essere interrotti di nuovo. Non c’è dubbio, il posto più sicuro ora è a casa. Ma noi, l'Assistenza Tumori Alto Adige, siamo qui, siamo al vostro fianco. Manteniamo i contatti con i nostri pazienti. Gli uffici dei circondari sono aperti, le nostre segretarie sono a disposizione per informazioni e quant’altro. Le terapie di linfodrenaggio continuano. Ho fiducia che nel nuovo anno sia possibile tornare a incontrarsi. E sono sicura che allora apprezzeremo ancora di più lo stare insieme e il sentirci comunità, uniti dallo stesso destino.
Auguro a tutti voi con tutto il cuore un Natale benedetto e tanta speranza e luce per il nuovo anno. Mai perdere la speranza!
La vostra Ida Schacher, Presidente
no, non me lo sarei aspettata. E credo di non essere l'unica. Un altro lockdown e una seconda ondata di Coronavirus che supera di gran lunga la prima. La seconda volta ho avuto più difficoltà a tenere alto il morale e a non perdere la speranza rispetto alla scorsa primavera. L'Alto Adige non è un'isola sicura nella pandemia di Covid-19. Al contrario, non solo abbiamo toccato la zona rossa, ma addirittura ultra-rossa. Eppure voglio darvi coraggio e fiducia. Ce la faremo anche questa volta. Sicuramente. Anche se ognuno di noi si è trovato e si troverà ancora ad affrontare una dura prova, come il Natale senza poter stare insieme ai propri cari. Certo ad ognuno di noi è richiesta tanta disciplina. Mantenere le distanze, indossare una mascherina che copre bocca e naso e lavare e disinfettare costantemente le mani. I nostri medici e tutto il personale ospedaliero sono in servizio giorno dopo giorno e notte dopo notte. E rischiano la salute e anche la vita nell'adempimento dei loro doveri quotidiani, ma non si lasciano scoraggiare e fanno del loro meglio. Ognuno al proprio posto. Non solo per i pazienti Covid. Anche per garantire comunque il normale svolgimento del servizio sanitario, per garantire almeno quelle terapie e quegli esami che non possono essere rinviati. E per questo non potremo mai ringraziarli abbastanza. È vero, le attività della nostra associazione sono ridotte al lumicino. I corsi e gli eventi che abbiamo annunciato in estate, pieni di speranza e di ottimismo, hanno dovuto essere interrotti di nuovo. Non c’è dubbio, il posto più sicuro ora è a casa. Ma noi, l'Assistenza Tumori Alto Adige, siamo qui, siamo al vostro fianco. Manteniamo i contatti con i nostri pazienti. Gli uffici dei circondari sono aperti, le nostre segretarie sono a disposizione per informazioni e quant’altro. Le terapie di linfodrenaggio continuano. Ho fiducia che nel nuovo anno sia possibile tornare a incontrarsi. E sono sicura che allora apprezzeremo ancora di più lo stare insieme e il sentirci comunità, uniti dallo stesso destino.
Auguro a tutti voi con tutto il cuore un Natale benedetto e tanta speranza e luce per il nuovo anno. Mai perdere la speranza!
La vostra Ida Schacher, Presidente