Uno spazio per sfogarsi, creare, custodire, plasmare il futuro. A livello altissimo. Stiamo parlando del nuovo Servizio per l'Innovazione, la Ricerca e l'Insegnamento (Innovation, Research and Teaching Service, IRTS). Il primario facente funzioni è il dottor Michael Mian, che dopo 15 anni come clinico con la passione per la ricerca all’interno del reparto di Ematologia dell'ospedale di Bolzano, avrà ora il compito di mettere in piedi questo servizio che comprende anche il Registro Tumori e la Segreteria del Comitato Etico, e di riempirlo di contenuti.
I locali del NOI-Tech Park di Bolzano Sud hanno l’aria di essere ancora piuttosto vuoti. Dai due dipendenti iniziali si è però già passati a 19. Ed è solo l'inizio. Gli obiettivi sono ambiziosi ma molto chiari. Nel 2021, l'Azienda Sanitaria ha ripreso una risoluzione del 2016 che mirava a promuovere le attività di ricerca in Alto Adige. Ora tutto è coordinato da un unico centro. L'obiettivo è l'espansione capillare della ricerca, dell'innovazione e della didattica a tutto l'Alto Adige, coinvolgendo tutti gli ospedali.
Un dipartimento strategico, sottolinea il responsabile Dr. Mian. Il settore medico altoatesino, gli ospedali, soffrono di mancanza di attrattività, di mancanza di personale e talvolta di mancanza di motivazione del personale. Con l'istituzione di questo nuovo servizio, sottolinea il Dr. Mian, non solo verrà promossa la ricerca, che ora farà parte dell'orario di lavoro e non sarà più una questione puramente accessoria, da svolgere nel tempo libero fuori orario di lavoro, ma il Servizio Sanitario dell'Alto Adige si presenterà come un'interessante opportunità per il futuro professionale di una pluralità di soggetti. "Nella maggior parte delle università i posti dedicati alla ricerca sono già occupati e lo saranno anche per molti anni a venire. Da noi, invece, si apre un nuovo mondo!"
Non ci sono ancora laboratori specifici, ma molto è in cantiere. Progetti di farmacogenetica, collaborazioni con aziende farmaceutiche e biomediche, contatti con stakeholder interni ed esterni, reperimento di fondi esterni per progetti di ricerca, uffici di ricerca nei diversi comprensori, integrazione dell'esperienza clinica degli operatori sanitari. Il progetto coinvolge infatti l'intera area clinica e favorisce la collaborazione interprofessionale, come già accade nei Tumorboards. Inoltre, in collaborazione con l'Università di Padova, è già attivo un master online di “Research Nursing”. In cantiere poi la creazione di un centro di simulazione per la formazione e l'aggiornamento di studenti e del personale, così come la promozione di reti locali, nazionali e internazionali nel campo della ricerca e dell'insegnamento. In programma anche la creazione di percorsi di carriera universitaria e l'implementazione di corsi di formazione post-laurea come dottorati di ricerca, master e corsi di formazione post-dottorato, abilitazione e Phd. Da diversi anni ormai laureati provenienti da diverse università internazionali programmano di completare la loro formazione specialistica negli ospedali altoatesini. "La Summer School” dell’Azienda Sanitaria Alto Adige per studenti di Medicina, attiva dal 2021, di fatto era già un primo passo per cercare di orientare studenti di medicina e futuri specialisti verso la località Alto Adige", sottolinea il primario facente funzioni Dr. Mian. La nascita dell'IRTS ora è un ulteriore passo avanti in questa direzione.
Una strategia win-win da cui tutti traggono vantaggio: il Servizio Sanitario, perché può fornire prestazioni con personale sempre più qualificato, il personale sanitario medico e paramedico perché lavora in un ambiente di lavoro interessante e motivante in cui può affinare le proprie competenze, ma soprattutto a trarne vantaggio sono i pazienti. Dice il Dr. Michael Mian: "La ricerca e l'innovazione nel settore sanitario aprono nuovi percorsi terapeutici che altrimenti vengono offerti solo nei grandi centri universitari. In Alto Adige i pazienti potranno beneficiare degli standard più recenti e, se parteciperanno agli studi, anche oltre".
Un altro punto importante è il tema della prevenzione. "Il mio predecessore nella gestione del Registro Tumori, il primario Guido Mazzoleni, assieme al suo team ha svolto un importante lavoro di raccolta dati. Tuttavia - dice Mian - il Registro era un'attività “accessoria” che il primario di Patologia doveva svolgere, per così dire, fuori orario". Nonostante la promozione, sono comunque sempre troppo pochi gli altoatesini che partecipano ad alcuni programmi di screening. Ora questi programmi di screening sono in fase di revisione e anche il Registro e il sito web dello screening saranno ridisegnati. "Batteremo nuove strade per promuovere questo tema e per alzare il numero dei partecipanti”. Mian sottolinea che anche se il numero di casi di tumore è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi anni, attraverso la diagnosi precoce è possibile ridurre la morbilità e la mortalità. “C'è da fare un grande lavoro di sensibilizzazione e di educazione alla salute e per raggiungere questi obiettivi abbiamo bisogno anche di una stretta collaborazione con realtà diffuse capillarmente sul territorio come l’Assistenza Tumori!”
Anche a riguardo dei vari studi clinici in programma sarà necessario creare un nuovo approccio. "Molti pazienti, dice Mian, sono piuttosto scettici su questo punto, all’insegna del motto: "Non voglio essere una cavia”. Occorre tener presente che gli studi clinici sono sempre l’ultimo anello di una lunga fase sperimentale - spiega il dottor Mian - In molti casi, quando le terapie convenzionali non hanno avuto successo, i clinical trial in linea con le ultime scoperte della ricerca, possono fornire ai malati un'ulteriore opportunità". Un importante lavoro che attende il Registro dei Tumori è anche quello di recuperare il lavoro arretrato accumulato durante la pandemia.
Una cosa è certa, lo staff dell'IRTS non avrà certo il tempo di annoiarsi!