Attualità

Una giornata complicata...

...ma meravigliosa – la Gita provinciale sociale a Lana del 9 settembre 2023
Foto: Südtiroler Krebshilfe Bezirk Meran


Il 9 settembre è stata una giornata davvero complicata da tutti i punti di vista. Il circondario di Merano, che ha ospitato la gita provinciale di quest'anno, ha avuto difficoltà ad organizzarla. Il 9 settembre del 2024 infatti sarà per tante coppie sposatesi a Lana il primo anniversario di matrimonio… Risultato: è stato difficile trovare un servizio di catering libero per organizzare il pranzo dei circa 200 partecipanti all'escursione.
Il presidente del circondario, Oskar Asam, ha dovuto ricorrere a tutte le sue conoscenze di ex-cuoco presso la scuola alberghiera di Merano per cercare di aggirare il problema. Alla fine, dopo molti "purtroppo questa data è già presa", finalmente ha trovato quello che cercava: la ditta Telfser di Lana ha preso infatti in carico il servizio di catering al Centro Culturale di Lana e Oskar, che da professionista del settore ovviamente ha uno sguardo critico un po’ su tutta la materia, al termine si è detto completamente soddisfatto del menu e del servizio. A mettere tutti d’accordo è stata una zuppa di canederli pressati della Pusteria seguita da lasagne e da un arrosto con verdure e poi ancora strudel di mele con salsa alla vaniglia. Le torte per il caffè del pomeriggio sono state preparate invece dalle donne di Lana. La ciliegina sulla torta, secondo Asam.
Il circondario ha dovuto cedere anche lo spazio previsto per la funzione religiosa organizzata da padre Christof. In realtà era prevista una messa nella bella chiesa dei Francescani, dove c’era ancora da ammirare il bellissimo altare mariano, non ancora smontato appositamente per l’Assistenza Tumori, ma l’associazione ha dovuto cedere il passo a una coppia di sposi e celebrare la propria funzione nella grande chiesa parrocchiale di Lana. Chi temeva però che il piccolo gruppo si disperdesse negli ampi spazi della chiesa, che contiene 800 persone, si sbagliava. "Alla fine i banchi erano pieni", riferisce Oskar Asam. "Molte persone hanno partecipato alla nostra messa anche se non erano soci dell’Assistenza Tumori". L'accompagnamento musicale della funzione da parte del coro femminile Raindrops di Lana è stato meraviglioso e, secondo Asam, anche l'accompagnamento musicale in sala con pianoforte e violini ad opera di Claudia Giovanazza, Manuela e Sandra Pedot non è stato da meno.
Dopo la funzione, i partecipanti hanno assistito a una serie di discorsi: la presidente e la vicepresidente dell’Assistenza Tumori, Ida Schacher e Claudia Bertagnolli, seguite da Harald Stauder, sindaco di Lana, che ha apertamente ammesso di essere anche lui malato di cancro, e dall'assessore alle politiche sociali del Comune di Merano, Stefan Frötscher.
Di solito i partecipanti iniziano a sentire la fatica della giornata verso le 16, ma a Lana non è andata così. Dopo il pranzo, Asam ha invitato i partecipanti a fare una passeggiata per Lana con il bel tempo e cosi è riuscito infine a mostrare loro anche il bellissimo altare mariano della chiesa dei Francescani. Una volta tornati al Centro Culturale, ad attendere i membri dell’ATAA c’erano due sorprese: un simpatico sketch preparato da alcune donne di Lana e un libro in regalo di Isabella Halbeisen. A seguire caffè e torta. Una giornata davvero riuscita, un'occasione per molti incontri e piacevoli conversazioni. La grande famiglia dell'Assistenza Tumori Alto Adige.

Attualità

Liberi nel flusso del movimento e delle emozioni

Un nuovo corso a Egna: Rio Abierto con Judith Wieser
Fotos: Othmar Seehauser


Muoversi con la musica. Completamente liberi. Fare smorfie. Spingere via le cose che non devono toccarci o invece lasciarsi toccare. Muoversi. Velocemente, lentamente. Sempre al ritmo della musica, calpestare, saltare o piantarsi con le gambe a terra. Muovermi come mi sento, come il mio corpo vuole in questo momento, esattamente in questo istante. Da solo, ma anche in gruppo. Sentire la musica e il ritmo. Liberarsi. Mente e corpo. Sentirsi di nuovo dentro nel proprio corpo. Libero il corpo e libera la mente. Spogliarsi di tutta la negatività. Lasciarsi andare, sfogarsi. Ritrovare se stessi. Ricaricare le batterie. C'è una parola per tutto questo: Rio Abierto. Il fiume aperto.
Nel circondario Oltradige-Bassa Atesina è partito un corso che, a poche settimane dal suo inizio, è già fonte di ispirazione. È gestito da Judith Wieser, formatrice certificata e massaggiatrice di Rio Abierto, anche se il suo lavoro principale è quello di insegnante di scuola materna. Judith si è imbattuta per caso in questo metodo durante un corso di formazione, sviluppato nel 1966 dalla psicologa argentina Maria Adela Palcos (1931 - 2021). È stata una folgorazione: "Questo fa per me". Per lei, questa tecnica basata sul movimento, sul ritmo e sulla musica è diventata insostituibile ed è felice di trasmettere ad altri la propria esperienza positiva.
All'inizio della lezione ci si concentra sul sentirsi calare nel proprio corpo, eliminando le negatività e rafforzando il proprio centro, l'addome e le gambe, e poi sentendo il gruppo. Poi arriva il momento della parte espressiva. In una prima fase è l'insegnante a mostrare i movimenti e le espressioni facciali, a questa segue una seconda fase di libera espressione che prelude al momento di scambio e connessione con il gruppo. Judith Wieser: "Rio Abierto crea relazioni molto profonde tra le persone". Liberandosi dai confini, dalle convenzioni e abbandonandosi completamente alla musica, le/i partecipanti possono conoscere nuove sfaccettature di sé, liberare l'energia e trovare una nuova unità di corpo e mente, troppo spesso separati dalla malattia o semplicemente dagli schemi sociali, dalla frenesia della vita quotidiana e dallo stress. Il tutto accompagnato da una grande varietà di musica. Rock, pop, jazz, classica, alternando ritmi veloci e altri più lenti. Infatti, dice Judith Wieser, la scelta della playlist è molto importante!
“Per me - dice Judith Wieser - Rio Abierto è un toccasana, la mia medicina per la vita. Non mi sono mai sentita così in forma! Mi dà forza ed energia, il mio corpo diventa più flessibile, mi sento più sana, posso finalmente liberare le mie emozioni, viverle o liberarmi da esse".
Erika e Dany sono due donne che hanno scelto questo nuovo corso del circondario. Dopo ogni appuntamento del venerdì sera, non vedono l'ora che arrivi l’incontro della settimana dopo.
Erika si è ritirata in se stessa e nella sua casa dopo essersi ammalata, tre anni fa. Rio Abierto le ha ridato il coraggio e la gioia della comunità. "Posso lasciarmi andare, dare finalmente libero sfogo alle mie emozioni", sottolinea la 67enne. Pratica anche il Qi Gong e trova che Rio Abierto sia il complemento perfetto del percorso intrapreso con l’altra disciplina. "Muovermi liberamente con la musica mi fa sentire leggera e mi restituisce una spontaneità che mi mancava e che forse non ho mai avuto".
Dany, invece, è più estroversa e frequenta diversi altri corsi. Ha vissuto il primo incontro con Rio Abierto con un certo senso di imbarazzo. Ha trovato difficile lasciarsi andare di fronte agli altri, fare smorfie, muoversi spontaneamente. Ora la 52enne ha la sensazione che tutto accada senza forzature, in modo spontaneo. Deve solo seguire il ritmo, lasciarsi andare, aprire la porta, lasciarsi coinvolgere da ciò che Judith propone, liberare il corpo e la mente. Eliminare la negatività e lasciare che le emozioni fluiscano. "C'è una vibrazione positiva così forte nel gruppo che mi sento libera e leggera, senza paura, senza controllo. Sento che il mio corpo è di nuovo parte di me, mi sento di nuovo una donna, mi sento energica, anche se il movimento richiede tutto il mio corpo.” Nel fiume aperto.

Rio Abierto, ogni venerdì, ore 17-18, sala UDAE, iscrizioni presso l'ufficio del circondario a Egna, tel. 0471 820466/ 349 7662046.
Judith Wieser
Dany
Erika