La vaccinazione a base di mRNA contro il cancro sarà presto una realtà
Uno dei vaccini più efficaci contro il Coronavirus si basa su ricerche iniziate molto prima della pandemia e intensificate durante l’emergenza. Si tratta dei vaccini a base di RNA messaggero che agiscono su caratteristiche molto specifiche del materiale genetico di una cellula, in modo da “spiegare” all'organismo, al sistema immunitario, cosa deve fare.
I risultati della ricerca sul vaccino contro il Coronavirus hanno avuto ricadute positive anche nella lotta contro i tumori, facendola progredire di anni. Oggi sono disponibili risultati che solo due anni fa erano ancora considerati poco più che speranze di un lontano futuro. E almeno un vaccino contro un cancro molto specifico sta per essere autorizzato dalle autorità di controllo del farmaco.
Facendo una ricerca online sul tema della vaccinazione contro il cancro, mi sono imbattuta in un'intervista al medico e ricercatore Niels Halama, pubblicata sul sito web dell’Istituto tedesco per la ricerca sul cancro (Dkfz) alla fine del 2021. Nel linguaggio più semplice possibile, Halama spiega come può funzionare un vaccino di questo tipo. Poiché sono passati alcuni anni da allora, ho cercato di contattare lo scienziato per ottenere informazioni sullo stato più recente della ricerca. Non solo ho avuto la fortuna di raggiungerlo al telefono, ma si è dichiarato anche immediatamente disponibile per un’intervista!
Dottor Niels Halama: La vaccinazione contro il cancro non significa immunizzare in anticipo un’ampia fascia della popolazione; sarebbe impossibile dato l'elevato numero di mutazioni che causano la crescita incontrollata delle cellule! Si tratta piuttosto di individualizzare e sostenere il trattamento di una malattia esistente. Un vaccino a base di mRNA fa sì che l’organismo riconosca e reagisca a caratteristiche molto specifiche, le proteine, del materiale genetico di una cellula tumorale. In altre parole, una terapia che può essere adattata individualmente alle caratteristiche biologiche dello specifico tumore di un paziente in un breve lasso di tempo. Questo è un altro aspetto estremamente importante nel caso del cancro. I pazienti oncologici non hanno tempo da perdere! Nel caso dei tumori, i cambiamenti cellulari molto spesso non solo comportano una crescita incontrollata delle cellule, ma anche la costruzione di una sorta di muro che circonda le cellule malate e che risulta impenetrabile per il sistema immunitario, oppure che impedisce al sistema immunitario di riconoscere le cellule mutate e renderle inoffensive, o che addirittura distrugge le cellule del sistema immunitario. Una vaccinazione a base di mRNA può rendere le cellule mutate visibili al sistema immunitario e rompere questo muro, in modo che le forze endogene dell'organismo tornino ad essere efficaci.
Dottor Niels Halama: Sì, questa è una domanda che i pazienti fanno sempre. È già autorizzata? Ho accesso a questa nuova forma di terapia attraverso il sistema sanitario pubblico? La risposta è inizialmente no. Nessun vaccino a base di mRNA contro il cancro è stato ancora approvato ma in almeno un settore ci siamo vicini, diciamo entro la fine dell'anno!
Dottor Niels Halama: Esattamente, perché questa nuova forma di terapia potrà essere utilizzata in modo molto specifico per tipi di cancro altrettanto specifici. Non tutti i tumori sono uguali. Oggi non si parla più solo di cancro all’intestino o di cancro ai polmoni, ma ci sono molte sottocategorie, ognuna con proprie specifiche caratteristiche a cui una terapia deve adattarsi. Ad essere ormai in dirittura d’arrivo è il vaccino a base di mRNA contro il melanoma, una forma di cancro della pelle. I dati della ricerca e della sperimentazione sono chiari ed estremamente promettenti.
Dottor Niels Halama: Esatto. E queste condizioni si applicano come regola generale quando si utilizza un vaccino a base di mRNA. In altre parole, il tumore deve essere completamente rimosso a livello visivo, ovvero devono essere ancora presenti nell'organismo solo cellule tumorali isolate e non deve essere ancora metastatizzato. In questa situazione, i risultati presentati dal Cancer Center di New York nel giugno 2023 sul melanoma, sono chiaramente positivi. Come l'immunoterapia, il vaccino a mRNA individualizzato - e questo è un altro vantaggio - agisce solo sulle cellule portatrici di queste caratteristiche specifiche e non sulle cellule sane.
Dottor Niels Halama: Esatto. La vaccinazione colma una lacuna nella terapia, per così dire, e si unisce ai sistemi terapeutici esistenti. Il vaccino a base di mRNA interviene dove il sistema immunitario è disorientato e gli dice: "Ehi, devi attaccare lì!". La terapia del cancro è sempre una combinazione multifattoriale. La ricerca sul vaccino contro il Coronavirus ci ha indicato una nuova strategia: possiamo dirigere il sistema immunitario con l'aiuto dell’mRNA. È un potenziale enorme! È come una cassetta degli attrezzi da cui si può pescare lo strumento giusto quando serve. Ciò consentirà in futuro un approccio completamente nuovo in molti settori. Siamo solo all'inizio! Tuttavia, e vorrei sottolinearlo, la vaccinazione può essere utilizzata solo a determinate condizioni. Un’altra è che il sistema immunitario del paziente sia in grado di reagire e che le proteine delle cellule tumorali possano essere chiaramente definite.
Dottor Niels Halama: Prevedibile non significa domani, ma neppure l’arco di tempo da lei citato. Abbiamo dati molto promettenti sul cancro al pancreas, un tumore che, come quello del colon-retto, non ha ancora risposto all'immunoterapia e che, nonostante tutte le novità terapeutiche, è solitamente fatale, e in tempi relativamente brevi.
Dottor Niels Halama: È davvero sorprendente che il cancro al pancreas e al colon-retto siano oggi più comuni nei pazienti più giovani. Lo sto notando anche nella mia pratica. Tuttavia, questo non ha nulla a che fare con il Coronavirus, vorrei essere chiaro. Ma questo è un altro argomento. Torniamo invece alla vaccinazione con mRNA. Sono disponibili i primi dati di ricerca sul cancro al pancreas che parlano di remissione del tumore dopo due anni. La quantità di dati è ancora limitata, ma ci dà buone ragioni per sperare che si aprano nuove porte! E in tempi relativamente brevi!