Commento

Care lettrici, cari lettori,

Silenzio, talvolta anche solitudine, accompagnano spesso la malattia oncologica. Non riuscire a esprimersi, non trovare le parole per dare voce alla tempesta di emozioni che si agita dentro, non riuscire a parlare di paure, incertezze, dubbi: è una condizione che molte persone colpite da tumore conoscono fin troppo bene. Non riguarda solo gli uomini che soffrono per le profonde conseguenze di un intervento alla prostata, o le donne che – oltre alla malattia – si trovano a dover costruire una nuova immagine di sé e a riconciliarsi con una femminilità che cambia.
Esistono però vie d’uscita da questa sensazione di paralisi e soffocamento. Scrivere un diario. Parlare con uno psico-oncologo. Aprirsi con amici e amiche, partecipare a un gruppo di auto-aiuto o a un gruppo di parola. Incontrare persone che hanno vissuto la stessa esperienza, e che proprio per questo non hanno bisogno di molte parole per comprendere ciò che l’altro sta cercando di comunicare.
L’essere umano è un animale sociale. Non siamo fatti per affrontare tutto da soli. E dove, se non all’interno di un gruppo che condivide la stessa esperienza di vita, si può sperare di essere davvero compresi? Un gruppo in cui altri sono già più avanti lungo quel cammino difficile che chi è appena stato colpito dalla diagnosi sta iniziando appena a percorrere.
Durante le mie ricerche per gli articoli della Chance, mi imbatto continuamente in questa verità. Ed emerge con chiarezza quanto il lavoro dell’Assistenza Tumori Alto Adige sia fondamentale per le persone colpite. Non solo per il sostegno concreto e diversificato, per l’attività di informazione e sensibilizzazione, per il supporto finanziario, per la consulenza (anche legale), per i corsi proposti e per le attività ricreative condivise. Non si tratta – come qualcuno potrebbe temere – di parlare sempre e solo della malattia. Si tratta soprattutto di sostenersi a vicenda, di comunicare all’altro: “Non sei solo” oppure “So come ti senti, riesco a capirti”.
E non sono sempre solo le parole a trasmettere comprensione. A volte basta una stretta di mano, un abbraccio, un silenzio condiviso. Ma se poi si trovano anche parole liberatorie, se qualcosa dentro riesce finalmente a sciogliersi, se la pressione si allenta perché si può condividere ciò che si è vissuto, allora anche questo è un passo importante verso la guarigione. Un prezioso sostegno alla terapia. Un segnale verso una vita nuova.
Auguro a tutte e tutti voi di trovare le parole. E le persone giuste, capaci di ascoltare e di comprendere.
Nicole Dominique Steiner

Buono e sano

Habermus estivo con frutti di bosco

Un porridge caldo a base di farro secondo Santa Ildegarda di Bingen, arricchito con frutta fresca estiva per un inizio di giornata leggero e nutriente.
Ingredienti (1 porzione)


· 4 cucchiai di fiocchi di farro (circa 40 g)
· 200 ml di acqua (o latte d'avena o di mandorle)
· ½ cucchiaino di galanga (o zenzero)
· ½ cucchiaino di bertram (o in alternativa cardamomo)
· 1 pizzico di cannella macinata fresca
· 1 cucchiaino di semi di psillio macinati
· 1 cucchiaino di miele o sciroppo d'acero (a piacere)
· 1 mela biologica piccola con buccia, grattugiata o a cubetti
· 50 g di frutti di bosco freschi (ad esempio mirtilli, lamponi, fragole, ribes)
· qualche mandorla o noce tritata (a piacere)
Preparazione


1. Portare a ebollizione l'acqua (o il latte vegetale) in un piccolo pentolino. Aggiungere il farro con le spezie e portare nuovamente a ebollizione,
quindi cuocere a fuoco basso per 3–5 minuti fino a che non si addensa.
2. Togliere dal fuoco e incorporare i semi di psillio, lasciando riposare
qualche minuto.
3. Aggiungere la mela e, se desiderato, dolcificare con miele o sciroppo d'acero.
4. Versare ancora caldo in una ciotola e guarnire con i frutti di bosco freschi.
A piacere, aggiungere qualche mandorla o noce tritata.
5. Servire tiepido.


Questo “Habermus”, secondo Santa Ildegarda di Bingen, è un inizio ideale per la giornata: dolce per lo stomaco perché tiepido, facilmente digeribile e ricco di energia (carboidrati, proteine vegetali, fibre e minerali alcalini). La galanga e il bertram hanno proprietà antinfiammatorie, mentre i semi di psillio favoriscono la digestione. I frutti di bosco freschi sono degli antiossidanti formidabili. Il miele e lo sciroppo d'acero aggiungono una dolcezza delicata a chi lo desidera.

In via del tutto eccezionale in questa edizione non è il dott. Michael Kob a proporre la ricetta.