Attuale
Parlare con pennello e colori
Il gruppo di pittura terapeutica di Bolzano espone alla Clinica S. Maria
![](magazin_img.php?src=A200/2975_Bozner_Maltherap_opt1.jpeg)
“Qualche volta mancano le parole per manifestare quello che portiamo dentro di noi. Nell’arte questo inesprimibile trova invece il modo di venire a galla.”
Con queste parole Sorella Mirjam della Clinica
S. Maria ha inaugurato l’esposizione del corso di pittura terapeutica dell’Assistenza Tumori Alto Adige a Bolzano.
Con queste parole Sorella Mirjam della Clinica
S. Maria ha inaugurato l’esposizione del corso di pittura terapeutica dell’Assistenza Tumori Alto Adige a Bolzano.
Nature morte, alberi e fiori. Anche riproduzioni di quadri famosi. Nei dipinti si sentono delicatezza, bellezza, vita. Si distinguono l’uno dall’altro per la scelta dei colori e la pennellata, ma tutti hanno qualcosa in comune: una calma serena.
“Nella Clinica S. Maria,” così Sorella Mirjam Volgger, “il conforto ha un’importanza particolare. E questi dipinti possono trasmettere conforto all’osservatore.” Le opereresteranno esposte nei prossimi mesi all’ingresso della clinica.
L’inaugurazione della mostra è stata accompagnata dalla delicata esecuzione delle due allieve del Conservatorio Ruth (arpa) e Marlies (violino) che si sono cimentate con variazioni sul Flauto Magico e opere di Camille Saint-Saens.
Sei delle artiste erano presenti all’inaugurazione e sui loro visi era facile leggere una certa tensione, curiose com’erano di vedere le reazioni del pubblico. Si tratta di: Reinhild Pircher, Franca Bertinazzo, Marta Bott, Hedy Maier Klammer, Barbel Nentwich e sorella Maria Monika, un tempo caposala del terzo piano e oggi pittrice dopo essere passata a sua volta, molti anni fa, attraverso l’esperienza diretta del tumore e della malattia.
Edgar Spittler, artista e insegnante, è subentrato quattro anni fa al corso tenuto fino ad allora da Maria Rauzi. Per lui è importante cheognuna delle partecipanti, attraverso il rapporto con tela, colore e pennello, trovi la strada per esprimere le proprie sensazioni.
Il corso di pittura terapeutica ha luogo rispettivamente il lunedì e il martedi nei locali dell’Assistenza Tumori in Via Tre Santi. Ogni gruppo è costituito da sei donne. Purtroppo gli uomini partecipano solo raramente alla pittura terapeutica.
“Quando guardo i dipinti”, così la presidente del circondario Bolzano-Salto-Sciliar, Monika Gurschler, “non vedo nessuna malattia.”
“Nella Clinica S. Maria,” così Sorella Mirjam Volgger, “il conforto ha un’importanza particolare. E questi dipinti possono trasmettere conforto all’osservatore.” Le opereresteranno esposte nei prossimi mesi all’ingresso della clinica.
L’inaugurazione della mostra è stata accompagnata dalla delicata esecuzione delle due allieve del Conservatorio Ruth (arpa) e Marlies (violino) che si sono cimentate con variazioni sul Flauto Magico e opere di Camille Saint-Saens.
Sei delle artiste erano presenti all’inaugurazione e sui loro visi era facile leggere una certa tensione, curiose com’erano di vedere le reazioni del pubblico. Si tratta di: Reinhild Pircher, Franca Bertinazzo, Marta Bott, Hedy Maier Klammer, Barbel Nentwich e sorella Maria Monika, un tempo caposala del terzo piano e oggi pittrice dopo essere passata a sua volta, molti anni fa, attraverso l’esperienza diretta del tumore e della malattia.
Edgar Spittler, artista e insegnante, è subentrato quattro anni fa al corso tenuto fino ad allora da Maria Rauzi. Per lui è importante cheognuna delle partecipanti, attraverso il rapporto con tela, colore e pennello, trovi la strada per esprimere le proprie sensazioni.
Il corso di pittura terapeutica ha luogo rispettivamente il lunedì e il martedi nei locali dell’Assistenza Tumori in Via Tre Santi. Ogni gruppo è costituito da sei donne. Purtroppo gli uomini partecipano solo raramente alla pittura terapeutica.
“Quando guardo i dipinti”, così la presidente del circondario Bolzano-Salto-Sciliar, Monika Gurschler, “non vedo nessuna malattia.”