Commento
Care lettrici, cari lettori,
Mi rendo conto che con questa edizione sto osando un po’ e forse sto esagerando. Ho voluto affrontare un tema scomodo, un tema della categoria “di questo non si parla”. Ma sono convinta che è un tema che non si può ignorare. La morte fa parte della vita di tutti noi. Dal primo giorno. Morire e la morte fanno parte della vita come la nascita. Tutti prima o poi ci pensiamo. Per fortuna oggi la maggior parte dei casi hanno un esito positivo. E questo soprattutto grazie al grande lavoro di prevenzione e agli screening. Ma se non c’è lieto fine, se le cose vanno male,cosa succede? Chi aiuta? Dove si va? Chi si occuperà di noi? E come?
Daluglio mi sono occupata molto intensamente di questo tema. Un mio amico è entrato all’hospice di Mori. Aveva saltato per due anni la visita di check-up. Troppo lavoro. Troppo poco tempo. Oppure solo una dimenticanza. Una situazione in cui tanti si riconosceranno. Questo accadeva sei anni fa. Il 25 settembre è morto dopo sei settimane di ricovero all’hospice di Mori. Sonoandata spesso a trovarlo. Ho parlato con gli infermieri. Ho visto che stava bene. Aveva tutto quello che gli occorreva. Decideva lui. Una bella stanza accogliente, azzurra, piena di foto che ha portato da casa. Con un balcone dove si fumava di tanto un tanto uno dei suoi amati sigari. Con un divano letto dove poteva dormire chi gli stava vicino. Senza orari. Con un frigorifero a disposizione per poter mangiare le cose che gli piacevano, bere magari una birra.
In Alto Adige più del 75% delle persone riescono a morire a casa. Questo è possibile grazie ai familiari ma anche grazie ai tanti volontari del movimento hospice della Caritas. Grazie alle strutture sanitarie distrettuali. Ve ne parlerò. Come vi parlerò anche dei due reparti di cure palliative a Bolzano e a Merano. Perché proprio nell’edizione di Natale? Perché non è mai il momento giusto per parlare di queste cose, o invece lo è sempre.
Nell’ultima edizione vi ho presentato Umberta Savazzi. Una donna coraggiosissima e forte che si è laureata all’età di 61 anni, anche se si era ammalata di tumore durante il periodo in cui frequentava l’università. Sono felice di aver potuto conoscere Umberta. Il 30 settembre si è spenta. Al marito e ai suoi due figli, le mie più sentite condoglianze.
Informazione e prevenzione. Due pilastri del lavoro dell’Assistenza Tumori.Nei centri senologici di Bressanone e di Merano nel mese di ottobre è stato possibile visitare un seno e vedere la sua morfologia a grandezza d’uomo. Un’azione nell’ambito del Mese Internazionale della prevenzione del tumore al seno. Siamo andate anche a “scuola”. Un pomeriggio abbiamo imparato come controllare il nostro seno. Con questa particolare tecnica ogni donna riesce con un po’ di esercizio a individuare noduli piccolissimi. In tutti e due i Centri Senologici provinciali vengono offerti corsi di questo tipo. Due ore a costo zero. Ma si guadagna la vita!
Come piccola introduzione al grande tema della prossima edizione, la nuova chirurgia tumorale, mi sono fatta spiegare dal direttore sanitario, Oswald Mayr, quali sono i punti cardine della riforma della chirurgia. In primavera di più!
Sì, e poi vi racconto diverse attività che si sono svolte nei circondari.Andare in taxi con una macchina da rally e un pilota vero, l’ormai tradizionale trofeo di carte, il Preiswatten, e una piccola storia dalla Val Venosta. E per il Natale vi ho portato due storie.
Vi auguro un Buon Natale e tanta energia, forza e gioia per l’Anno Nuovo
Vostra Nicole Dominique Steiner
Daluglio mi sono occupata molto intensamente di questo tema. Un mio amico è entrato all’hospice di Mori. Aveva saltato per due anni la visita di check-up. Troppo lavoro. Troppo poco tempo. Oppure solo una dimenticanza. Una situazione in cui tanti si riconosceranno. Questo accadeva sei anni fa. Il 25 settembre è morto dopo sei settimane di ricovero all’hospice di Mori. Sonoandata spesso a trovarlo. Ho parlato con gli infermieri. Ho visto che stava bene. Aveva tutto quello che gli occorreva. Decideva lui. Una bella stanza accogliente, azzurra, piena di foto che ha portato da casa. Con un balcone dove si fumava di tanto un tanto uno dei suoi amati sigari. Con un divano letto dove poteva dormire chi gli stava vicino. Senza orari. Con un frigorifero a disposizione per poter mangiare le cose che gli piacevano, bere magari una birra.
In Alto Adige più del 75% delle persone riescono a morire a casa. Questo è possibile grazie ai familiari ma anche grazie ai tanti volontari del movimento hospice della Caritas. Grazie alle strutture sanitarie distrettuali. Ve ne parlerò. Come vi parlerò anche dei due reparti di cure palliative a Bolzano e a Merano. Perché proprio nell’edizione di Natale? Perché non è mai il momento giusto per parlare di queste cose, o invece lo è sempre.
Nell’ultima edizione vi ho presentato Umberta Savazzi. Una donna coraggiosissima e forte che si è laureata all’età di 61 anni, anche se si era ammalata di tumore durante il periodo in cui frequentava l’università. Sono felice di aver potuto conoscere Umberta. Il 30 settembre si è spenta. Al marito e ai suoi due figli, le mie più sentite condoglianze.
Informazione e prevenzione. Due pilastri del lavoro dell’Assistenza Tumori.Nei centri senologici di Bressanone e di Merano nel mese di ottobre è stato possibile visitare un seno e vedere la sua morfologia a grandezza d’uomo. Un’azione nell’ambito del Mese Internazionale della prevenzione del tumore al seno. Siamo andate anche a “scuola”. Un pomeriggio abbiamo imparato come controllare il nostro seno. Con questa particolare tecnica ogni donna riesce con un po’ di esercizio a individuare noduli piccolissimi. In tutti e due i Centri Senologici provinciali vengono offerti corsi di questo tipo. Due ore a costo zero. Ma si guadagna la vita!
Come piccola introduzione al grande tema della prossima edizione, la nuova chirurgia tumorale, mi sono fatta spiegare dal direttore sanitario, Oswald Mayr, quali sono i punti cardine della riforma della chirurgia. In primavera di più!
Sì, e poi vi racconto diverse attività che si sono svolte nei circondari.Andare in taxi con una macchina da rally e un pilota vero, l’ormai tradizionale trofeo di carte, il Preiswatten, e una piccola storia dalla Val Venosta. E per il Natale vi ho portato due storie.
Vi auguro un Buon Natale e tanta energia, forza e gioia per l’Anno Nuovo
Vostra Nicole Dominique Steiner