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“Mi sento sicura e a mio agio“

Sonja Obkircher viene tutti i giorni al day hospital

Sonja ObkircherSonja Obkircher

Oggi ha mal di testa. I valori del sangue però sono a posto.
La dottoressa Felder le ha già parlato ed è riuscita a tranquillizzarla. Alla fine può fare la chemio anche oggi. Sonja Obkircher ha 28 anni ed è arrivata al terzo ciclo.
Nell’agosto dell’anno scorso le è stata diagnosticata una rara forma di leucemia, una leucemia promielocitica acuta. Dopo la diagnosi è rimasta per cinque settimane all’ospedale di Bolzano nel reparto di Ematologia. Poi ha chiesto di essere trasferita a Brunico.

Chance: Viene al day hospital tutti i giorni?

Sonja Obkircher: Cinque giorni la settimana per quattro settimane e poi sto a casa un mese. Mi curano con una combinazione di arsenico e vitamine.

Chance: Le prime chemioterapie le sono state somministrate ancora nel vecchio reparto?

Sonja Obkircher: Sì, la prima settimana. C’erano solo tre postazioni, la stanza non era per niente bella e le infermiere, visto che era un reparto con degenti, avevano altro da fare. Qui invece sono presenti e mi sento molto sicura e a mio agio.

Chance: Il day hospital è il suo centro di riferimento??

Sonja Obkircher: Sì, ormai faccio tutto qui. Ogni lunedì, mercoledì e venerdì gli esami del sangue e anche l’elettrocardiogramma. E dopo le due ore di terapia posso andare a casa. Poi se dovesse esserci qualcosa durante il mese di pausa, fosse anche solo una domanda o qualche incertezza, posso venire in reparto, anche senza preavviso. Anche questo mi fa stare tranquilla!

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Il cuore dell’ospedale

La farmacia dell’ospedale prepara tutti i farmaci per le chemioterapie

Un braccio robotizzato si muove guidato da un computer per preparare le infusioni contenenti le diverse sostanze previste dal regime di chemioterapia per ciascun paziente. Questo sistema automatico è stato sviluppato a Bolzano nel 2007 e viene oggi utilizzato a livello mondiale.
La farmacia dell’ospedale di Bolzano si trova lontano dei reparti, al piano seminterrato, praticamente nel cuore dell’edificio. Tutti i farmaci dell’ospedale vengono gestiti in modo centralizzato: vengono ordinati e distribuiti nei reparti dalla farmacia stessa. Allo stesso modo, qui vengono anche preparate le infusioni per le chemioterapie e le nutrizioni parenterali. Inoltre, la farmacia del San Maurizio è responsabile della distribuzione dei farmaci alle case di riposo e agli ambulatori del servizio sanitario della zona di Bolzano.

La farmacia è diretta da Alice Tavella e impiega sette farmacisti e cinque tecnici di laboratorio specializzati in biochimica, con il coordinamento di Carlo Möseneder Frajria.

I tecnici lavorano sette giorni su sette (il sabato e la domenica solo la mattina) per soddisfare tutte le richieste e i farmacisti sono reperibili anche durante la notte e nei fine settimana.

Il cuore del reparto è la cosiddetta Unità Farmaci Antiblastici (UFA), che comprende un laboratorio sterile, un robot e due cappe a flusso laminare (laminar flow cabinet), per la composizione di preparati chemioterapici sterili. Questo tipo di laboratorio è necessario per la certificazione del reparto di Oncologia. Le nutrizioni parenterali vengono preparate in un secondo laboratorio sterile.

“Ogni anno forniamo circa 13.000 preparati chemioterapici (40 al giorno) e 4.000 sacche per nutrizione parenterale” ci spiega Carlo Möseneder Frajria. Le chemioterapie vengono preparate seguendo i protocolli del tumorboard. A ogni seduta, sia l’oncologo che il farmacista decidono se somministrare la chemioterapia al paziente, in base agli esami del sangue eseguiti la mattina stessa.

Nel laboratorio sterile due tecnici lavorano alla cappa a flusso laminare e controllano il sistema automatico da computer, indossando camici sterili, mascherina, occhiali e cuffia. La cappa a flusso laminare dispone di un continuo flusso di aria che impedisce la fuoriuscita di fumi o sostanze dalla cappa e allo stesso tempo, ne evita la contaminazione batterica.

La manipolazione dei farmaci chemioterapici, molti dei quali sono altamente velenosi, alcuni anche cancerogeni, è molto delicata e richiede esperienza. Per essere abilitati alla loro preparazione, è necessaria una laurea triennale in tecnica biomedica, seguita da un corso mirato per lavorare in un laboratorio sterile.

“La preparazione di soluzioni chemioterapiche è stata centralizzata più di dieci anni fa”, ci spiega Alice Tavella. “Una volta i farmaci venivano preparati dalle infermiere nei vari reparti (ginecologia, gastroenterologia, otorinolaringoiatria, dermatologia, urologia ecc.), in ambienti non sterili e questo comportava un rischio importante sia per il paziente, che per il personale sanitario.”


La direttrice Alicia TavellaLa direttrice Alicia Tavella

Oggi non solo la preparazione avviene in ambiente controllato, ma anche i contenitori utilizzati per il trasporto dei farmaci sono assolutamente sicuri, realizzati in vetro infrangibile in modo da evitare qualsiasi rischio di contaminazione

La centralizzazione ha contribuito ad aumentare gli standard di sicurezza ed ha portato anche ad una notevole riduzione delle spese, grazie ad un uso più razionale dei farmaci. Una singola dose può arrivare a costare più di 2.000 euro, specialmente i nuovi chemioterapici sono molto cari. Ogni reparto ha a disposizione un budget per i farmaci, che viene controllato regolarmente.

La farmacia distribuisce le chemioterapie ai tre day hospital dell’ospedale di Bolzano. L’80% dei farmaci è destinato ai reparti di oncologia ed ematologia, il restante 20% alla pediatria. L’unico reparto ad avere un farmacista dedicato è l’ematologia. La responsabile per l’ematologia all’interno della farmacia dell’ospedale è Paola Cappelletto.

Oltre alle chemioterapie, la farmacia prepara anche infusioni antivirali per la terapia intensiva e i reparti di urologia, nefrologia, malattie infettive e la sala operatoria dell’oftalmologia.

I pazienti oncologici sono considerati pazienti cronici, ai quali l’ospedale deve somministrare i farmaci nonostante non siano ricoverati. Per questo motivo, il San Maurizio dispone anche di una farmacia aperta al pubblico, in cui i pazienti cronici, e solo loro, possono ritirare i farmaci per uso domestico prescritti dai medici dell’ospedale.

Alcuni di questi farmaci sono antivirali, antinfiammatori o antidolorifici, ma anche farmaci contro la nausea e l’immunodepressione e cure palliative.

Il team della farmacia dell'ospedale, da sx. a dx.: Günther Morandell, Alicia Tavella, Michela Falciani, 
Daniela March, Marina Comini, Carlo Möseneder – Frajria e Paola CapellettoIl team della farmacia dell'ospedale, da sx. a dx.: Günther Morandell, Alicia Tavella, Michela Falciani, 
Daniela March, Marina Comini, Carlo Möseneder – Frajria e Paola Capelletto