Attuale
Uno spazio per l'anima
Inaugurato il Giardino della Musica sul tetto del reparto di oncologia
L’ospedale e in particolare il reparto di oncologia sono luoghi collegati all’immagine della sofferenza e della paura, un ambiente vissuto come disumano, freddo, dominato dalla tecnologia. Nello stesso momento è un luogo di grandissima umanità, un luogo dove ci si prende cura dell’altro, un luogo di guarigione. E cosa c’è di più umano? Gli artisti di “Terrae” hanno trasformato il giardino pensile sul tetto dell’oncologia in giardino della musica.
Primario Dott. Claudio Graiff
Per aspettare la visita oncologica o la chemioterapia i pazienti ora possono scegliere tra la sala d’attesa del reparto o invece recarsi al piano superiore nel giardino d’inverno, trasformato grazie agli oggetti portati da casa dal personale dell‘oncologia in un ambiente accogliente e confortevole pieno di luce e piante o addirittura nel giardino pensile sul tetto dell’oncologia. Un display chiama anche qui i numeri del mangiacoda.
Alberto Larcher, Giuseppe Dondi, Roberto Rossi e Fabio Seppi della Val di Non hanno “operato” su alcune parti del giardino pensile sopra il reparto d’oncologia per trasformarle in un giardino per la musica, un “Kunst-Garten”. Un luogo d’incontro, di scambio e di condivisione. Un luogo creativo nato dalla forza e dagli elementi della natura: in primis appunto la terra, ma anche l’acqua, i rami, le foglie, le pietre. Aperto non solo ai pazienti di oncologia ma a tutti quelli che gravitano nell’ospedale. Incontro.
A lavorare con “Terrae” Sabine Bortolotti e Annalisa Covi, due artiste giovani altoatesine. Insieme e su invito del primario del reparto di oncologia, Dott. Claudio Graiff, e dell’associazione Alexander Langer e il suo presidente Edi Rabini. Il tutto è nato dall’idea che si curano le malattie non solo con la scienza e con i (chemio)farmaci, ma che ci vogliono anche medicine per l’anima. In questo contesto si inserisce il concetto dei “Donatori di Musica”, progetto portato avanti dal dottor Graiff assieme ai colleghi primari di altri reparti di oncologia in Italia dal 2007 e che vede il reparto almeno una volta al mese trasformarsi in sala da concerto.
Ognuno dei sei artisti ha dato via ad un suo progetto individuale, partendo dalla stessa materia, ma l’insieme parla di armonia e identica e condivisa è la missione: fare arte per far pensare e per far incontrare. Come le note emesse da diversi strumenti o diversi voci di un coro, le installazioni vanno a formare un insieme. E non era un caso che, alla presentazione al pubblico del giardino della musica il 9 giugno scorso, è seguito un concerto dei donatori di musica. Due pezzi di Mozart e Beethoven eseguiti dal Monteverdi Wind Chamber Ensemble sotto la guida di Fabio Neri.
Le opere inserite nel giardino s’intendono come simboli dell‘incontro, dello scambio e dell’insieme. Un albero della vita con appese delle note musicali; due sedie che saranno modificate nel tempo dalle piante; delle anti-gabbie, il progetto che Sabine Bortolotti Annalisa Covi hanno sviluppato insieme, e che saranno conquistate e mutate dalle piante. Tracce di legno e un fiume di pietra rosa della Val di Non.
Alberto Larcher, Giuseppe Dondi, Roberto Rossi e Fabio Seppi della Val di Non hanno “operato” su alcune parti del giardino pensile sopra il reparto d’oncologia per trasformarle in un giardino per la musica, un “Kunst-Garten”. Un luogo d’incontro, di scambio e di condivisione. Un luogo creativo nato dalla forza e dagli elementi della natura: in primis appunto la terra, ma anche l’acqua, i rami, le foglie, le pietre. Aperto non solo ai pazienti di oncologia ma a tutti quelli che gravitano nell’ospedale. Incontro.
A lavorare con “Terrae” Sabine Bortolotti e Annalisa Covi, due artiste giovani altoatesine. Insieme e su invito del primario del reparto di oncologia, Dott. Claudio Graiff, e dell’associazione Alexander Langer e il suo presidente Edi Rabini. Il tutto è nato dall’idea che si curano le malattie non solo con la scienza e con i (chemio)farmaci, ma che ci vogliono anche medicine per l’anima. In questo contesto si inserisce il concetto dei “Donatori di Musica”, progetto portato avanti dal dottor Graiff assieme ai colleghi primari di altri reparti di oncologia in Italia dal 2007 e che vede il reparto almeno una volta al mese trasformarsi in sala da concerto.
Ognuno dei sei artisti ha dato via ad un suo progetto individuale, partendo dalla stessa materia, ma l’insieme parla di armonia e identica e condivisa è la missione: fare arte per far pensare e per far incontrare. Come le note emesse da diversi strumenti o diversi voci di un coro, le installazioni vanno a formare un insieme. E non era un caso che, alla presentazione al pubblico del giardino della musica il 9 giugno scorso, è seguito un concerto dei donatori di musica. Due pezzi di Mozart e Beethoven eseguiti dal Monteverdi Wind Chamber Ensemble sotto la guida di Fabio Neri.
Le opere inserite nel giardino s’intendono come simboli dell‘incontro, dello scambio e dell’insieme. Un albero della vita con appese delle note musicali; due sedie che saranno modificate nel tempo dalle piante; delle anti-gabbie, il progetto che Sabine Bortolotti Annalisa Covi hanno sviluppato insieme, e che saranno conquistate e mutate dalle piante. Tracce di legno e un fiume di pietra rosa della Val di Non.
Il collettivo d'artisti “Terrae” con le due artiste altoatesine. Da sx.: Sabine Bortolotti, Annalisa Covi, Alberto Larcher, Giuseppe Dondi, Alberto Rossi e Fabio Seppi.