Buono e sano con il dr. Michael Kob

Lenticchie-Shepherd’s Pie

La versione originale di questo piatto unico tradizionale britannico contiene carne macinata (di solito pecora o agnello) e burro ed è purtroppo molto ricca di grassi e colesterolo. La versione puramente vegetale a base di lenticchie è altrettanto gustosa e sostanziosa del piatto originale, ma estremamente salutare ed è perfetta per semplici pasti in famiglia o da condividere con gli amici, soprattutto quando fuori fa molto freddo.
Ingredienti per 4-6 porzioni


· 1 kg patate
· 40 g margarina (in alternativa olio d'oliva)
· 200–300 ml latte vegetale senza zucchero (p.es. latte di soja o avena, in alternbativa: brodo vegetale)
· 2 CT olio d'oliva
· 1 cipolla media
· 1 carota piccola
· aglio
· 2 cucch. concentrato di pomodoro
· 250 g lenticchie
· 1 litro brodo vegetale
· 2 cucch. timo
· 50 g piselli (freschi o congelati)
· sale, pepe, noce moscata q.b.
Preparazione
Lavare bene le patate e cuocerle in acqua salata a fuoco medio finché non diventano morbide (tra i 20 e i 35 minuti, a seconda delle dimensioni). Mentre le patate cuociono, scaldare l'olio d'oliva in una padella grande e soffriggere la cipolla, la carota e l'aglio tagliati finemente. Aggiungere il concentrato di pomodoro, un pizzico di sale e pepe e mescolare regolarmente. Dopo 2-3 minuti, aggiungere le lenticchie, il brodo vegetale e il timo, mescolare bene, coprire e cuocere a fuoco basso per 30-40 minuti (fino a quando le lenticchie sono morbide ma mantengono la loro forma). Togliere il coperchio, aggiungere i piselli e continuare a cuocere a fuoco lento, mescolando spesso, finché il liquido in eccesso non sarà evaporato (se necessario, aggiungere un po' di farina o di maizena). Mentre le lenticchie cuociono, sbucciare le patate cotte e schiacciarle con uno schiacciapatate. Aggiungere gradualmente il latte vegetale caldo (o il brodo) e la margarina (o l'olio d'oliva) e mescolare fino a ottenere una purea. Aggiungere un pizzico di noce moscata e condire con sale e pepe a piacere. 

Distribuire il composto di lenticchie cotto in una casseruola grande (o in più casseruole piccole) e distribuirvi sopra con cura il purè di patate. Segnate la superficie con una forchetta e cospargete con un po' di sale e pepe. Cuocere in forno preriscaldato a 220° C (calore superiore e inferiore) per 15-20 minuti, finché non si forma una leggera crosticina dorata in superficie. Lasciare raffreddare leggermente prima di servire (più il piatto si raffredda, più la consistenza è solida). Il piatto si conserva in frigorifero per circa 3-4 giorni. Può anche essere congelato e si conserva fresco per 2-3 mesi.

Questo piatto è: vegetariano - vegano - senza lattosio - senza colesterolo - a basso contenuto di grassi saturi - ricco di fibre - ricco di proteine. 

Tema

Watch & Wait – Guardare e aspettare invece di operare

Il cancro al colon è il secondo tipo di tumore più comune nelle donne e il terzo negli uomini, con un'incidenza di circa 30 nuovi casi all'anno ogni 100.000 abitanti. Il tasso di sopravvivenza relativa dopo 5 anni è del 66% per le donne e del 65% per gli uomini. Si tratta di un tumore il cui trattamento è complesso ma che può essere curato e guarito molto bene, soprattutto se riconosciuto precocemente. La Chirurgia dell'Ospedale di Bressanone è collegata per il trattamento dei tumori del retto con il registro internazionale IWWT di Maastricht. In determinate circostanze, in caso di tumore del retto infatti è possibile rinunciare all'intervento chirurgico secondoil principio del "Watch & Wait", ovvero del “guarda e aspetta”. Per i pazienti questo significa un notevole guadagno in qualità di vita.
Foto: Othmar Seehauser
Il referente brissinese per questa collaborazione internazionale è il chirurgo dr. Kurt Leitner insieme all’esperta di sanità e data-manager, dott.ssa Marion Arnold.
Tutti i pazienti con un cancro al colon possono partecipare al progetto “Watch & Wait”?
Dr. Kurt Leitner: No, stiamo parlando di un gruppo molto limitato di pazienti con carcinoma del terzo medio e inferiore del retto che, a causa di una situazione già in fase avanzata, sono stati pretrattati con radioterapia e chemioterapia. Otto-dieci settimane dopo il completamento della terapia, questi pazienti vengono nuovamente sottoposti a risonanza magnetica, a una rettoscopia e a un'ecografia transanale. Se questi esami mostrano una remissione completa, cioè nessun segno clinico di un tumore residuo, il/la paziente può rientrare nel programma “Watch & Wait”.
Questi pazienti devono essere esaminati frequentemente e molto attentamente. Riescono a sopportare lo stress psicologico che questa situazione comporta?
Dr. Kurt Leitner: Non ho ancora visto un paziente rifiutare questo tipo di offerta. Il progetto è iniziato circa 5 anni fa e finora abbiamo inserito 15 pazienti nel programma “Watch & Wait”. Devono sottoporsi regolarmente a una serie di esami: una rettoscopia, una risonanza magnetica e un'ecografia ogni tre mesi, una tomografia computerizzata del torace e del ventre ogni sei mesi. Dopo due anni gli intervalli di tempo tra un controllo e l’altro possono diventare più lunghi. I dati dei pazienti, in forma completamente anonima e previa autorizzazione del diretto interessato, vengono registrati e confluiscono nella banca dati internazionale IWWT che si trova a Maastricht.
I pazienti ne guadagnano in qualità di vita...
Dr. Kurt Leitner: Sicuramente. In molti casi, gli interventi al retto portano a disturbi funzionali permanenti e stressanti. La maggior parte dei casi richiede il posizionamento temporaneo di un ano artificiale. In alcuni pazienti è necessaria anche la rimozione del muscolo sfinterico. Questi pazienti devono quindi convivere in modo permanente con uno stoma. Stando ai dati disponibili grazie al registro internazionale, la strategia “Watch & Wait”, con una corretta selezione dei pazienti e un attento follow-up, è comparabile ai risultati ottenuti con l’approccio chirurgico. Tuttavia, a questo proposito, è necessario sottolineare che non disponiamo ancora di dati a lungo termine per cui non si possono ancora fare affermazioni conclusive sugli esiti oncologici di “Watch & Wait”. Solo quando questi dati saranno disponibili si potrà procedere ad una valutazione finale ed inserire “Watch & Wait” nelle linee guida oncologiche.
Una volta completati i cicli di radioterapia e di chemioterapia, gli esami di controllo possono mostrare con certezza la completa remissione del tumore?
Dr. Kurt Leitner: Anche se all'esame endoscopico l'intestino non sembra presentare segni di rilievo e la risonanza magnetica risulta negativa, non si può mai escludere con assoluta certezza che non vi siano cellule tumorali vitali negli strati parietali più profondi dell'intestino o nel tessuto adiposo circostante. Questo va riconosciuto.
Questo significa che lei, come clinico, deve assumersi una grande responsabilità o è il Tumorboard a decidere?
Dr. Kurt Leitner: In linea di principio, ovviamente, è il Tumorboard multidisciplinare a prendere una decisione sul trattamento, ma nel caso di “Watch & Wait” la decisione spetta in gran parte al nostro team. Dobbiamo valutare tutto con molta attenzione e, sì, alla fine assumerci la responsabilità di una scelta. È molto importante però che i pazienti vengano informati apertamente sul rischio residuo.
E se uno dei controlli rivela una recidiva del tumore?
Dr. Kurt Leitner: Una recidiva è facile da gestire e, se individuata precocemente, non influisce sulla prognosi. Questo è quello che dicono i dati del registro di Maastricht. Proprio per questo gli intervalli tra le visite sono molto brevi. Ma i pazienti in genere affrontano questa situazione molto bene, soprattutto perché sanno quale sarebbe l'alternativa. Tuttavia, se il tumore si ripresenta, non c'è alternativa alla chirurgia radicale e, ovviamente accade lo stesso anche nei casi in cui il tumore non sia completamente regredito dopo un pre-trattamento con radioterapia e chemioterapia. Anche in quel caso, quindi, bisogna intervenire.
Lei è stato coinvolto in questo programma fin dall'inizio?
Dr. Kurt Leitner: Il contatto con il registro internazionale IWWT di Maastricht è nato grazie all’ex primario Josef Widmann. Quando lui è passato alla Direzione sanitaria, sono subentrato io come specialista in chirurgia rettale. Come ho detto, io sono responsabile della parte clinica, mentre la dottoressa Marion Arnold raccoglie e gestisce i dati.
In Alto Adige la chirurgia rettale viene eseguita a Bolzano, Merano e Bressanone, “Watch & Wait” invece è disponibile solo a Bressanone?
Dr. Kurt Leitner: Finora sì. E in parte veniamo osservati anche con un certo scetticismo, ma le cifre parlano per noi.
Dr. Kurt Leitner
Ha studiato medicina a Innsbruck, specializzandosi in chirurgia generale e chirurgia viscerale. Dal 2000 al 2004 ha lavorato all'Ospedale di Vipiteno, dal 2004 al 2011 all'Ospedale Universitario di Monaco Großhadern, dal 2011 al 2013 in qualità di aiuto a Heilbronn, dal 2013 al 2017 è stato di nuovo all'Ospedale di Vipiteno, e dal 2018 è all'Ospedale di Bressanone.