La verità dietro ai numeri
Dr. Tondulli, i casi di tumore tra chi ha meno di 50 anni e non solo, sono in progressivo aumento. Di recente preoccupano voci che parlano di un’ulteriore accelerazione negli ultimi tre anni e di un aumento notevole di malattie tumorali nei soggetti al di sotto dei 50 se non 40 anni, mentre il cancro, generalmente, è considerata una malattia che colpisce soprattutto dopo i 60.
Dottor Luca Tondulli: L’incidenza dei tumori è in progressivo aumento. Senza dubbio. Anche sotto i 50 anni. Possiamo confermare questi numeri anche nel nostro lavoro quotidiano. E le ragioni sono diverse.
Dottor Luca Tondulli: E chi lo pensa sbaglia! Questo aumento non è assolutamente riconducibile al Covid. In primis perché la malattia tumorale è riconducibile a delle mutazioni genetiche, “all’impazzimento” di certe cellule, per dirla in modo semplice. Sarebbe quindi impossibile vederne le conseguenze già adesso, dopo così poco tempo. Le ragioni vanno cercate invece soprattutto nello stile di vita. Non dimentichiamo che il 40% dei casi di malattie tumorali potrebbe essere evitato. Questo numero è un’enormità! Molte neoplasie infatti sono riconducibili all’abuso di alcool, al fumo, all’obesità e alla sedentarietà. Basterebbe poco! Basterebbe modificare un po' i nostri comportamenti. Poi ci sono anche delle componenti ambientali, nonché l’utilizzo dei lettini solari da parte dei giovani, l’esposizione al sole senza protezione…
Dottor Luca Tondulli: Certo. Una è positiva, l’altra purtroppo no. Bisogna innanzitutto tener conto che la diagnostica è molto migliorata negli ultimi 30 anni e che tutta l’oncologia ha avuto poi uno sviluppo incredibile proprio negli ultimi 10 – 15 anni. Dicevo la diagnostica, questo significa che oggi possiamo trovare dei tumori in uno stadio molto precoce, molto prima che diventino sintomatici. La conseguenza è che il numero dei pazienti aumenta. Va ricordato però che diagnosi precoce significa anche maggiori possibilità di curare efficacemente la malattia. Non dimentichiamo, infatti, che oggi in molti casi si può guarire o che la malattia, comunque, si cronicizza. Questo significa che si può vivere con una discreta qualità di vita e a lungo anche con un tumore non risolto.
Dottor Luca Tondulli: L’adesione ai programmi di screening è molto inferiore alle aspettative! La percentuale di persone che si sottopongono al programma offerto dal sistema pubblico sanitario è ancora troppo bassa! Per non parlare della partecipazione alla campagna vaccinale HPV. L’Alto Adige a livello nazionale è tra gli ultimi per numero di partecipanti.
Dottor Luca Tondulli: Giusto. Le donne, per cui erano previste delle mammografie a distanza di due anni tra i 50 e i 65 anni, adesso possono aderire al programma già a partire dai 40. Sta a loro però attivarsi e fissare un appuntamento. Non vengono invitate, come accade invece per le donne tra i 50 e 65 anni e, inoltre, devono pagare il ticket. È stato spostato anche il limite massimo d’età. Il programma di screening mammografico oggi è stato esteso fino a 69 anni.
Dottor Luca Tondulli: Certo, sempre su prescrizione del medico curante e pagando il ticket. Bisogna aggiungere che la valutazione se proseguire o meno con lo screening dipende anche dalla familiarità o dalla presenza di mutazioni come BRCA1 e BRCA2.
Dottor Luca Tondulli: Noi invitiamo tutti a imparare a conoscere bene il proprio corpo. Le donne ad auto-palparsi regolarmente il seno, perché anche tra una mammografia e l’altra possono insorgere dei tumori; gli uomini invece ad auto-palparsi i testicoli. Questo vale anche per i giovani, visto che il tumore al testicolo colpisce spesso in giovane età. La cosa positiva è che se trovato in fase precoce, si cura benissimo! Comunque, meglio conosco il mio fisico, più riesco facilmente a notare dei cambiamenti. E, in questo caso, parlarne sempre e per tempo con il proprio medico di base!
Dottor Luca Tondulli: Per quanto riguarda le donne, c’è soprattutto il tumore al seno. Poi c'è al colon-retto, i tumori endometriali, allo stomaco, ai polmoni e molto anche i melanomi, questi ultimi per la troppa leggerezza nell’esporsi ai raggi solari! Senza dimenticare, come abbiamo già detto, il tumore dei testicoli. Nei pazienti giovani vediamo tumori più aggressivi, a rapido sviluppo. Bisogna anche dire che il paziente giovane è ancora meno propenso agli screening, a percepire cambiamenti e a farsi visitare, per cui arriva spesso da noi quando la malattia è già in una fase avanzata.
Dottor Luca Tondulli: Ogni paziente ci coinvolge e per ogni paziente cerchiamo di non essere bravi solo come medici. Dare speranza e sostegno per cercare di alleviare la sofferenza psicologica è parte integrante del nostro lavoro. A questo proposito, va ricordato comunque che mettiamo sempre a disposizione anche l’aiuto onco-psicologico. Certo, di fronte ad un paziente che potrebbe essere nostra moglie/ marito, figlia/o, sorella o fratello è forse ancora più difficile mantenere la “giusta distanza” per poter fare bene il nostro lavoro. Parlo soprattutto di pazienti giovani, per i quali la malattia incide sul percorso di studio, di lavoro, sulla possibilità concreta di mettere su famiglia. Sono percorsi di malattia che hanno un impatto forte sulla vita delle persone ed è soprattutto in questi casi che è richiesto un grande lavoro di conforto.
Dottor Luca Tondulli: No, per noi, cioè qui a Bolzano, non è previsto. Ho lavorato in altre realtà dove venivano offerti incontri frequenti con psicologi. Da noi è una cosa che sicuramente in futuro andrà presa seriamente in considerazione. A volte riusciamo a gestire tutto al meglio, ma altre volte uno accumula, accumula, e alla fine non ce la fa più.
Dottor Luca Tondulli: Senza alcun dubbio. Grazie al Covid la ricerca ha beneficiato di una forte accelerazione. Abbiamo avuto in un anno risultati che, nella routine, magari sarebbero arrivati fra una decina d’anni. Proprio perché le ricerche sono state raggruppate. I vaccini del tipo RNA, come il vaccino anti Covid, sono molto promettenti. Non nel senso di vaccino che impedisce lo sviluppo della malattia, ma come trattamento, come facilità di riconoscimento dei tumori. Tutto è ancora in fase sperimentale ma se gli studi procederanno bene contiamo di averne in dotazione già tra pochi anni. Ripeto non in termini di prevenzione, ma come trattamento medico che ottimizza e amplifica il funzionamento delle moderne terapie antitumorali. E vorrei anch’io tornare su un tema: mi rendo conto che è molto più facile farsi coinvolgere da notizie, diciamo “pittoresche”, e che invece le notizie scientifiche importanti possano avere meno appeal perché più complesse e che, dunque, finiscano col passare inosservate. Piuttosto però che puntare il dito contro cause che non esistono, tipo le malattie tumorali nei giovani provocate dai vaccini, sarebbe meglio e anche molto più facile ed efficace fare attenzione al proprio stile di vita. E dunque: niente fumo, una sana e varia alimentazione, povera di zuccheri industriali, movimento a sufficienza, poco alcool e proteggersi dai raggi solari! Basta davvero poco!