In questo numero troverete più interviste del solito. Non a caso. Gli argomenti che ho scelto per questo numero hanno richiesto un lungo lavoro di confronto e mi è sembrato più efficace trasmettere le informazioni raccolte direttamente sotto forma di intervista.
La Chirurgia dell'Ospedale di Bressanone è collegata per il trattamento dei tumori del retto con il registro internazionale IWWT di Maastricht. In determinate circostanze, in caso di tumore del retto infatti è possibile rinunciare all'intervento chirurgico secondoil principio del "Watch & Wait", ovvero del “guarda e aspetta”.
Stiamo di più in casa, felici di goderci le nostre comodità e ci dedichiamo ad altre attività. Grazie alla natura, inoltre, ci riposiamo, riflettiamo su ciò che è importante e su ciò che davvero ci sta a cuore. Fa buio prima, la mente e il corpo entrano in un ritmo nuovo.
Godiamo di un eccellente assistenza medica in Alto Adige: dal reparto di Urologia di Bressanone premiato con il marchio di qualità “Bollino Azzurro”, alla nuova certificazione del Centro Senologico di Bressanone - Merano fino alla Giornata di prevenzione per il tumore del cavo orale organizzata a Bolzano dal reparto di ORL. Siamo particolarmente orgogliosi del successo del progetto pilota APEO del distretto di Bolzano.
La prima metà del 2022 è segnata da addii e da nuovi inizi. I circondari hanno eletto i loro consigli. Ida Schacher merita il nostro ringraziamento. Negli ultimi otto anni ha guidato e rappresentato l’associazione con cuore, competenza e orgoglio. Il Dr. Guido Mazzoleni, Primario del Reparto di Istologia e Patologia Anatomica dell’ospedale San Maurizio di Bolzano, andrà in pensione il 1° luglio.
Due cose stanno dominando i miei pensieri in questo momento. In primo luogo il lutto per Martha Erlacher Feichter, a lungo presidente del circondario Bassa Pusteria, che ci ha lasciato il 20 ottobre. L'altra cosa è la gratitudine. Gratitudine per il fatto che possiamo incontrarci di nuovo, organizzare eventi, semplicemente stare insieme.
Ci siamo lasciati alle spalle dei mesi difficili. Difficili per ciascuno di noi. La situazione non è stata semplice nemmeno per il sistema sanitario. I medici e il personale sanitario non hanno mai abbandonato i loro pazienti e hanno fatto di tutto per garantire, nonostante le limitazioni dovute al Covid, le visite preliminari e di follow up, così come gli interventi chirurgici.
Il coronavirus non ha messo solo ognuno di noi di fronte a una prova difficile, ma anche l’intera Assistenza Tumori. Ma ora si tratta innanzitutto di rincominciare. Con attenzione, rispetto e cautela per garantire la sicurezza degli altri e anche la nostra. Possiamo, dobbiamo avere di nuovo fiducia. Vorremmo tornare alla normalità e superare la paura.
I colloqui sul cancro di Brunico nella loro terza edizione hanno affrontato il tema cancro e morte. La morte e il morire, ancora un tabù nella nostra società, che sembra riconoscersi solo nell’essere (o rimanere) giovani e attivi. A tutti i costi. Ma: chi vive è destinato a morire. Due aspetti della nostra esistenza che sono legati strettamente insieme e che sono troppo importanti per delegarli ad altri. Anche il lutto fa parte di queste tematiche.
Non si tratta di un mezzo per sapere tutto dei pazienti spiandoli, ma bensì di un tool che può essere utile innanzitutto al paziente, ma anche a chi lo deve curare e infine anche al servizio sanitario pubblico. Sono i pazienti ad avere comunque l’ultima parola. Saranno infatti loro i responsabili della gestione del FSE. Decideranno se, quando e quali dati verranno inseriti nel fascicolo sanitario elettronico.
I secondi Colloqui sul Cancro di Brunico si sono svolti il 2 febbraio scorso. Un pomeriggio con un ricchissimo programma. Gli organizzatori sono il direttore del day-hospital oncologico di Brunico, Dr. Christoph Leitner, l'avvocato Andreas Leiter e la moglie, Verena Duregger. Anche la sala del Centro Pastorale di Bolzano era piena di rappresentanti dei media per la nostra conferenza stampa annuale nell’ambito della Giornata Mondiale del Cancro, il 4 febbraio.
Da ottobre il Dr. Martin Steinkasserer ha preso in mano il reparto di Ginecologia. Il suo obiettivo è quello di raggiungere con il suo reparto standard di qualità ancora più elevati, investendo nello stesso momento in un’ulteriore umanizzazione della struttura. Dal primo luglio il Dr. Mohsen Farsad è ufficialmente primario di Medicina Nucleare, reparto che ha già guidato come facente funzione negli ultimi cinque anni introducendo una serie di novità.
Sembra destino. Il giorno del primo colloquio del dottor Carlo Carnaghi come candidato per il primariato dell’oncologia a Bolzano coincideva con un concerto dei Donatori di Musica, così come il suo primo giorno di lavoro, il 14 maggio scorso. Tra il pubblico, uno accanto all’altro, il vecchio e il nuovo primario, il Dr. Claudio Graiff e il Dr. Carlo Carnaghi hanno ascoltato il concerto di Gianni Bietti al pianoforte e del soprano Gemma Bertagnolli.
"Lei ha un tumore!" Più di 2.000 persone all’anno in Alto Adige si devono confrontare con questa diagnosi. Quattro parole che capovolgono l’esistenza da un momento all’altro. Cancro – come prevenirlo, come curarlo e come conviverci, ecco il tema dei Primi Colloqui sul Tumore a Brunico, il 3 febbraio scorso.
Il cubo prevenzione per stimolare le donne ad autocontrollarsi il seno. Da sx.: dott. Norbert Längerer, Ida Schacher, dott. Herbert Heidegger e dott. Guido Mazzoleni Ogni anno il 4 febbraio si celebra la giornata mondiale contro il cancro e l’Assistenza Tumori Alto Adige coglie questa occasione ...
Il carcinoma alla prostata è il cancro più frequente negli uomini di età superiore ai 50 anni. In occasione della giornata europea della prostata l’Assistenza Tumori Alto Adige ha invitato quattro esperti per richiamare l’attenzione sulla frequenza, la diagnosi precoce e la prevenzione, le terapie ed il supporto psico-oncologico di questo tumore in Alto Adige.
Già entrando si percepisce qualcosa di diverso. Non c’è odore di ospedale. Nessun lungo corridoio in cui personale stressato corre avanti e indietro, niente sferragliare di carrelli con pasti, bianchieria e prodotti per la pulizia. Tranquillità. Poltrone rosse. Quadri di arte moderna alle pareti. Il servizio di medicina complementare di Merano non accoglie il paziente in modo “clinico”.
Quello di Brunico non è un grande ospedale, ma tra i piccoli ospedali dell’Alto Adige è il più grande ed è l’unico degli ospedali periferici a poter effettuare ancora interventi chirurgici di tumore della mammella. Gravitano sulla struttura gli utenti della Val Pusteria ma anche della Val Badia e di Cortina, un bacino sufficientemente ampio per raggiungere gli standard previsti sia per numero di nuove diagnosi sia per numero di interventi, che sono cinquanta l’anno. Non possono però venire operati pazienti che richiedono un trattamento di onco-plastica.
Il riordino della chirurgia oncologica in Alto Adige desta scalpore. I reparti di chirurgia di Silandro, di San Candido e di Vipiteno non potranno più effettuare nessun intervento di chirurgia oncologica. Bressanone e Brunico sono al limite e escono più che dimezzati. A Bolzano si farà di tutto. Merano ha perso gli interventi al cervello, all’apparato otolaringoiatrico e al pancreas. Alcuni medici degli ospedali di periferia sono sul piede di guerra.
Il senso della vita e il calcio. Dirk Blümke, direttore servizio hospice e medicina palliativa dell’Ordine di Malta. Da più di vent’anni si occupa del servizio hospice, come volontario e come professionista. È il teologo e supervisore Dirk Blümke, oggi direttore dell’Ufficio Servizio Hospice del"Malteser Hilfsdienst"a Colonia, in Germania. Lo scorso ottobre ha partecipato come relatore al convegno organizzato dalla Caritas“Morire è una malattia?”. Abbiamo parlato con lui di hospice, di cure palliative e della morte come parte integrante della vita.